Elaborare linee guida regionali sul disagio minorile e, in particolare, sul contrasto ai fenomeni correlati con la povertà educativa e la povertà economica.
E' l'obiettivo dell'accordo programmatico tra la Fondazione degli assistenti sociali e la Kore di Enna, sottoscritto dalla professoressa Maria Spoto e dal presidente dell'università, il professore Cataldo Salerno.
L'accordo si inserisce nell'ambito delle attività di un Master universitario istituito nell'ateneo ennese che "mira a formare assistenti sociali esperti nella programmazione di servizi per il contrasto alle povertà che minacciano l'infanzia e l'adolescenza, con particolare riferimento all'acquisizione di competenze nelle attività promosse dagli strumenti regionali, nazionali e dell'Unione per l'inclusione sociale e la garanzia della libertà di scelta".
Nello specifico, l'università Kore svilupperà, con personale scientifico condiviso con la Fondazione, un progetto di ricerca in collaborazione con l'Ordine degli Assistenti sociali della Sicilia e con l'Ufficio del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Siciliana, da mettere a disposizione dell'assessorato della Famiglia della stessa Regione.
L'assessorato regionale, sotto la guida di Nuccia Albano, sta sviluppando una serie di interventi mirati, ricorrendo spesso alla sinergia con le università e con l'Ufficio del Garante per l'infanzia e l'adolescenza. Il progetto di ricerca sarà finalizzato all'elaborazione di un sistema di linee guida da proporre agli Istituti scolastici autonomi, agli Enti locali, agli enti del terzo settore per la formulazione di schemi tipo di patti di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia e di patti per la costituzione di comunità educanti fra scuola, famiglia, enti locali e enti di terzo settore per facilitare l'attuazione degli indirizzi educativi contenuti nella più recente legislazione di contrasto al disagio minorile e, in particolare, per il contrasto al bullismo, alla violenza di genere, agli analfabetismi funzionali, alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.
Gli assistenti sociali sono tra le figure professionali maggiormente coinvolte nelle azioni di contrasto a questi fenomeni e negli interventi di supporto alle famiglie e ai minori interessati. Lo fanno unitamente alle scuole, al mondo del volontariato, agli enti locali, tuttavia con sensibilità che vanno dall'impegno massimo alle difficoltà a capire cosa fare e come.